L’esegesi di Promotrieste nella risposta del suo stimato Presidente. Ma il gazebo resta?

Caro Alex,

quanto scrivi (a parte il fatto che la precisazione era doverosa, visto il ruolo che ricopro), apre però il dubbio che tu, come molti non abbia capito cos’è il consorzio e che ruolo svolga, oltre a come funzioni e cosa faccia. E tieni conto che la presente non è polemica, come non lo era il post precedente, proprio perché non ho mai dato del pirla a nessuno. Tanti difetti ho ma non questo! E siccome non ti meriti un “ma non te capisi niente”, cercherò di dare una risposta dettagliata (e non tiriamo fuori gli incarichi che ricopriamo sennò sembra che non siamo delle persone ma delle “cariche ambulanti”!). Permettimi di cogliere l’occasione per dire a te e a tutti cosa siamo e come funzioniamo.

Promotrieste è un “Convention e Visitor Bureau”, e un Consorzio Turistico. Per te è chiaro forse cosa significhino le sigle ma permettimi di dettagliare in ogni caso alcuni aspetti.

• Chiariamo un primo dubbio. Siamo un’entità di diritto privato, ma senza scopo di lucro, ovvero sono i privati a fondarlo, finanziarlo, ripianarlo in caso di perdite d’esercizio, e a creare la governance. Quindi funzioniamo come una qualsiasi azienda, cercando di perseguire l’oggetto sociale, con però la limitazione di non poter generare utili, in quanto gli utili devono venir reinvestiti in iniziative del consorzio stesso (e vedremo come dopo). E in caso di dubbio paghiamo le tasse come le normali aziende 🙂

• Tutte le cariche sono gratuite (inclusi presidente, Vicepresidenti e consiglieri, e visto che troviamo volontari anche i revisori dei conti!!!), ma sottostanno alle regole del diritto privato come tutti i privati. In più siamo soggetti al controllo delle realtà pubbliche, in quanto il pubblico, pur non partecipando al bilancio o finanziando il consorzio nella sua vita ed attività, hanno di diritto 4 seggi in consiglio (su 17), e partecipano e verificano l’andamento, le iniziative e le attività del consorzio stesso (insomma possono essere informati di tutto ma non pagano se facciamo errori).

Come Convention Bureau svolgiamo attività di promozione, coordinamento, supporto e creazione nel caso di congressi, eventi, manifestazioni sul territorio di competenza. Quindi passiamo dal sostenere e i campionati di Pallavolo giovanile, al congresso di Pediatria, dalla Barcolana al campionato di scherma del prossimo anno, cambiando il nostro ruolo e cosa facciamo a seconda delle necessità del soggetto che chiede il nostro supporto, trovando caso per caso gli aiuti che ci sono necessari. Siamo quindi un promotore e “facilitatore” di quanto avviene nel settore, senza la presunzione di essere indispensabili. Tengo a precisare che l’attività di Convention & Visitor Bureau non coincide con l’attività di gestione della Marittima (mi scuserai se non dettaglio la polemica in atto sulla Marittima stessa ma non mi pare il tema), ma è bensì un’attività molto più ampia, di cui la gestione della Marittima è solo una parte.

Come “Visitor Bureau”, parte che è stata introdotta nel cambio statutario di 2 mesi addietro, vogliamo e stiamo facendo una funzione similare in campo Leisure, ovvero supportando, coordinando e dando supporto allo sviluppo del prodotto turistico del territorio. Tale funzione, che sembra semplice, è in realtà molto complessa perché i soggetti in campo sull’area sono molti, sia privati che pubblici e creare un reale coordinamento turistico, non sarà né facile, né breve, né indolore; infatti, molto spesso nemmeno per volontà dei soggetti in campo, sono stati fatti già tali e tanti passi e investimenti in direzioni diverse che è complesso riportare tutti a un comune denominatore. E’ però il lavoro che stiamo svolgendo.

• Come Consorzio Turistico, riconosciuto con legge regionale (pensa un po’ il nostro statuto ha dovuto essere approvato dalla regione anche se siamo privati :-)), abbiamo una veste giuridica riconosciuta per poter svolgere attività sul territorio ed essere quindi un “braccio operativo” del pubblico.

• Siamo infatti uno dei soggetti che può ricevere finanziamenti da enti pubblici su progetti specifici; mi spiego meglio forse con una serie di esempi. Se il tessuto turistico della città decide che vi è un’iniziativa valida per l’area, ad esempio creare delle attività promozionali legate ad aperture straordinarie di musei (es. primavera estate che avrai visto, Pasqua, ecc…), cataloghi di promozione del territorio (due sono online come flipbook, altri stanno uscendo), iniziative promozionali, partecipazioni a fiere, eventi, sostegno a manifestazioni sul territorio ecc… allora può richiedere il sostegno dell’ente pubblico per la compartecipazione delle spese a sostegno di quest’iniziativa. Compartecipazione si, perché noi dobbiamo sempre mettere una percentuale delle spese che varia dal 10% al 70% a seconda dell’asse che riusciamo a trovare (un po’ come fanno le aziende con i contributi in conto capitale). E a vigilare sul fatto che rispettiamo le regole abbiamo i rappresentanti degli enti istituzionali. Ed è qui che gli utili d’esercizio vengono reinvestiti. Questi progetti, cofinanziati dal pubblico sono rivolti a tutto il territorio e non solo ai soci.

Essendo un soggetto privato, svolgiamo anche attività di carattere proprio, sempre entro il nostro oggetto sociale, destinati a creare opportunità per i soci del Consorzio o a finanziare l’attività del Consorzio stesso, in questo caso senza contributi pubblici, fatto salvo quanto potrebbe ottenere qualsiasi società privata. Questi progetti, sono destinati a creare un ritorno per il Consorzio stesso o per i soci (anche se molto spesso in realtà come tu ben sai il ritorno è un po’ per tutti e non solo per chi fa l’attività), e finanziati con le risorse interne del consorzio. Visto il tuo esempio specifico, il sito di Promotrieste è una di questa attività. Infatti è stato pagato dai soci, e quindi fa prenotazioni per i soci e non premette di farle ai non soci (almeno in maniera diretta). Non abbiamo al momento soci fra i Bed & Breakfast, né fra gli agriturismi e quindi sul nostro motore non troverai queste tipologie di soggetti, almeno al momento (vedi punto successivo). Abbiamo adottato il sistema generale della regione perché ci sembra inutile creare doppioni, ma promuoviamo con i soldi dei consorziati, i consorziati e non tutti quanti. Gli altri ne hanno un beneficio indiretto, visto che poi la promozione ricade comunque sul territorio intero.

• Uno dei gap che limitava il consorzio è stato tolto, e la partecipazione di tutti i soggetti è stato superato un mese addietro, con l’introduzione del nuovo statuto (e sua pubblicazione), e la creazione di una nuova figura di “soci sostenitori”. Infatti fino ad oggi oltre ai soci istituzionali (che nulla pagano né hanno responsabilità di bilancio), vi erano solamente i soci ordinari, che per entrare nel consorzio dovevano, oltre alle quote stabilite annualmente e ai contributi, pagare una fee d’ingresso di € 12.500,00 (vecchi 25 milioni), cifra oggi spropositata rispetto ai tempi che corrono, per molte delle aziende (specialmente se piccole) del turismo. Si è quindi deciso di creare la nuova figura di soci, che non hanno responsabilità di bilancio, pagano solamente una quota annua per l’adesione e per beneficiare di tutte le attività svolte. Unica limitazione è che avranno, sarà la limitata presenza in Consiglio Direttivo (due consiglieri), e ovviamente non voteranno il bilancio.

• Svolgiamo anche altre attività, nel caso anche di punti informativi (Sistiana ad esempio) qualora ci venga richiesto o affidato l’incarico e partecipiamo a progetti e iniziative in campo turistico e molto altro ancora (ma non mi apre il luogo per ulteriori dettagli). Se qualcuno dovesse chiedersi da dove vengono i soldi per finanziare la normale vita del Consorzio, vengono dai finanziamenti dei soci (iniziali e annuali), dagli utili generati da attività specifiche, partecipazione a progetti europei etc….

Infine permettimi di spiegare come mai il presidente si trova a caricare e scaricare scatoloni a ferragosto (ma non solo lui …). I collaboratori hanno il diritto di godersi le proprie ferie, ma se qualcuno in ambito turistico ha bisogno di aiuto (proprio nei 7 giorni di chiusura) e non può attendere, allora il presidente, i vice o i consiglieri stessi non si sono mai vergognati di lavorare per aiutare chi ne ha bisogno, non ci cadrà la corona. Se dedichiamo ore al giorno (a gratis), per incontri e tavoli, per progettare e ascoltare chi ha progetti, coordinare e promuovere, direi che possiamo dedicare anche mezz’ora del nostro tempo a scaricare 4 scatoloni di materiale, e ritengo di non dovermene vergognare ( e non sono l’unico). Direi che Trieste, ma l’Italia tutta, ha bisogno di più persone che fanno, e forse di un po’ meno chiacchiere e di testi scritti ( e visto quanto ho scritto anche dei miei!!! 😀 Sul fatto che usiamo cataloghi, prodotti dal Consorzio, validi come contenuti ma con un indirizzo sbagliato, perdonami, credo che i soci privati si risentirebbero se buttassimo tutto al macero (oltre al mio spirito ecologico …).

Visto che nessuno regala soldi, e i collaboratori devono anche smaltire ferie e permessi, e non siamo un punto informativo (a parte Duino regolarmente aperta), né un booking center, quindi abbiamo deciso di chiudere ad agosto periodo in cui l’attività del Convention e Visitor Bureau è minore. Il turismo è una cosa seria, sono d’accordo, e come tutti i privati non buttiamo i soldi dalla finestra; quindi non paghiamo operatori per non far nulla; non cerchiamo di prenderci ruoli che sono già coperti da altri (il punto informativo della regione per le prenotazione come fai notare) perché le risorse sono limitate e vanno amministrate con parsimonia. Se un altro soggetto lo fa, e bene perché dovremmo duplicarlo? O ci si coordina o non ha un senso compiuto.

Il consorzio non fa informazione sul territorio (bugia in realtà la fa attraverso al rete delle strutture turistiche, con materiale mirato, quindi sarebbe più corretto dire non facciamo infopoint), ma promozione (Promo – Trieste?). Se si vuole che intraprendiamo anche questo ruolo ( e i soci saranno d’accordo) saremo felici di approcciare anche questo tema, con tutti i soggetti, come facciamo usualmente, e in maniera “imprenditoriale”. Mi pare però che ci sia chi lo fa. Se tu invece intendi che serve un approccio diverso al concetto di punto informativo, posso dirti che è una cosa che stiamo valutando.
Se poi, personalmente, devo essere fucilato per non avere controllato se il materiale aveva o no le etichette, allora son colpevole sparatemi!!! 🙂 Per il fatto che non ci sia una segreteria per un booking center che non esiste non mi sento in colpa ma per l’omissione si. Mi perdonerai però se ti dico che ho sempre cercato, come modus operandi, di segnalare le cose invece di sbatterle su un blog, cosa che fa audience certo, ma scatena la polemica, e non facilita gli sforzi per cercare di coordinare e unire il territorio, esasperando gli animi.

Vesnaver ritiene che il comune sbagli? Bene, a parte che poteva dirlo al tavolo a cui siede (lui e/o il suo direttore) e in cui il Comune ha spiegato diffusamente l’iniziativa, e segnalare gli errori e la sua contrarietà, e se non se ne era reso conto in quel momento, forse poteva chiamare. Se tu ritieni che ci siano errori nel materiale, potevi telefonare, scrivere (e sono al lavoro come sempre) a me o a uno dei consiglieri, o soci, che ben conosci oltretutto, anziché farne un articolo sensazionalistico. Mi pare di averti ascoltato in numerose occasioni, applicando o meno poi i tuoi suggerimenti a seconda che fossero applicabili/compatibili o meno. Non capisco quindi il perché di questa modalità (né nei miei confronti né nei confronti degli altri soggetti). E tieni conto che quanto hai scritto non lo leggo come una critica personale, ma forse una modalità sbagliata di comunicazione?

Tu ovviamente usi strumenti di condivisione, che sono molto utili per la comunità globale, ma forse (forse mi sbaglio o forse non te ne rendi conto) vengono percepiti come un “sbatti il mostro in prima pagina” 🙂 e quindi non sono il metodo migliore, se il tuo obbiettivo è quello di creare condivisione dei metodi e degli obbiettivi (idea personale). In realtà siamo in molti, a lavorare gratuitamente perché il consorzio e il turismo funzionino meglio, soggetti pubblici e soggetti privati, e chi lo vuole fare in maniera costruttiva è sempre benvenuto. Parlare è importante, anche se oggi come oggi, fare in maniera costruttiva (e coordinata) lo è di più. Vuoi prestare la tua opera gratuitamente? Benissimo porte aperte, abbiamo diverse cose su cui potrebbe essere utile un aiuto 🙂 (come dire considerati arruolato).Quello che però noto e contesto fortemente, è che come sempre in città ci sono troppe chiacchiere (che generano fastidi e attriti) e troppe poche persone che fanno qualcosa di concreto. Forse dovremmo tutti rimboccarci le maniche di più …. così parleremmo e scriveremmo un po’ meno 🙂

Un caro saluto ( non stare troppo al pc che fa male …) 😀

About Alex Kornfeind

Destination Strategy Manager and Marketer. Awarded in 2003 with the Piazza Mercanti from Confcommercio President Dr. Sangalli, in 2005 he became a member of the Advisory Board SMAU05. In 2010 he won the contest "Multichannel Communication Strategies", organized by the Politecnico di Milano, with the Dutch Tourism Board. Teacher since 1999, he has a Master in Management of eBusiness at Politecnico di Milano. Publications: "The mobile tourism. From opportunity to undisputed reality", co-author Francesca Ghersinich. Publisher: Risposte Turismo. Destination Manager e Strategy Marketer. Premiato nel 2003 con il Piazza Mercanti dal Presidente Confcommercio Dottor Sangalli nel 2005 è membro dell'Advisory Board SMAU05. Nel 2010 è vincitore del contest “Strategie di Comunicazione Multicanale”, indetto dal Politecnico di Milano, con il cliente Ente del Turismo Olandese. Docente dal 1999 vanta un Master in Management dell’eBusiness del Politecnico di Milano. Pubblicazioni “Il turismo mobile. Da opportunità a realtà indiscussa" co-autrice Francesca Ghersinich. Editore: Risposte Turismo.

4 Responses to “L’esegesi di Promotrieste nella risposta del suo stimato Presidente. Ma il gazebo resta?”

  1. Caro Guerrino, mi piace da sempre l’aforisma “Grandi menti discutono di idee, menti mediocri discutono di eventi, piccole menti discutono di persone” di Eleanor Roosevelt. E qui si discute di idee ed in particolare di quella dell’Infopoint nei gazebo sparsi in città e non di fucilare te 🙂

    Sicuramente non ti sarà sfuggito il mio “…apprezzo da sempre il motto “Res Non Verba“, sono stato educato al rispetto per le Idee altrui e nutro simpatia per l’assessore Fabio Omero…” scritto nel primo post ma non capisco perché una conversazione fra galantuomini debba, per te, diventare “sbatti il mostro in prima pagina”.

    Non capisco, o forse è tipico delle cittadine, il perché un’opinione debba diventare una polemica. Opinione e divergenza sull’opinione sono cose completamente diverse dalle polemiche. O no? Ho usato, non a caso Mourinho ed il suo sarcasmo, perché nell’incipit della tua replica precedente mi davi dell’insegnante pensionato e non del professionista prestato alla docenza senza mai pensarti capace di dare del pirla a chicchessia. Ci mancherebbe! 🙂

    Scritto ciò, avendoti qui nel ruolo assoluto del protagonista ed io in replica non mi resta altro che confermare la mia opinione: i gazebo chiusi sono brutti, inutili visto il lavoro svolto da TurismoFVG e d’intralcio per le foto dei turisti in centro come a San Giusto. Se le tante parole prodotte presso il Comune, al tavolo dove siedi accanto a Vesnaver, producono risultati come i gazebo ho il diritto/dovere di esprimere la mia opinione anche per sentirmi a posto con la coscienza. Evidenzio ancora una volta che la famosa “famiglia milanese” è entrata in un magazzino e ne è uscita con del materiale vecchio senza la possibilità di prenotare né un Bed & Breakfast né un Agriturismo e per di più senza poter visitare il castello di San Giusto o la Sinagoga, ampiamente descritti dai volontari, perché non disponibili a ferragosto. Punto. Mi sa che si guarda molto al dito (consorzio) e non alla luna (il turismo a Trieste) mentre io sto studiando per fare l’astronauta 🙂

    Credo a Blog e microblog, evoluzione moderna di lettere cartacee o delle parole al vento nelle osterie, come strumenti determinanti e mai da criminalizzare. Uno dovrebbe infatti riuscire nell’intento di farsi sempre delle opinioni da voci diverse. Non sono un giornalista al soldo di nessuno e questo blog personale non è l’Huffington Post. Qui non si creano mostri. Si discute di Idee con fare costruttivo e se attraverso questi post sei riuscito a diffondere cosa fa un’organizzazione metà Convention e Visitor Bureau e metà Consorzio Turistico nonchè su quali basi opera per te è un bene oppure no? Per me sì.

    Un abbraccio.

    P.s.: Il Piccolo ha dato ampio risalto tempo fa delle trasformazioni in atto in seno al consorzio (stare davanti al PC mi permette anche di ottenere più informazioni…)

  2. Carissimi Alex e Guerrino,
    il problema di Trieste turistica è che manca ancora un progetto generale e la conseguente definizione dei ruoli. Finché questo manca è ovvio che i risultati saranno discutibili. Non basta aprire i tavoli, perchè “ciaccole no fa frittole”, o meglio, tante persone che si incontrano un paio d’ore al mese possono affrontare contingenze, non certo proporre piani, inoltre non è detto che sappiano cosa questo significa, senza nulla togliere alle singole, indiscusse, professionalità che che ciascuno esprime nella propria attività.
    Elaborare un progetto d’area è cosa complicata e, per mia esperienza, servirebbero 2 o 3 persone esperte, a tempo pieno, per almeno 1 anno, per definire quello che Trieste sarà tra 5/10/15 anni, non per gazebi si o no, orari, guide occasionali, eventi, ecc.
    Il problema è: premesso che occorre rivolgersi a professionisti del settore, c’è qualcuno che può dare l’incarico? che sa definirne i termini? Di chi è la competenza? Chi paga?
    Eppure ci sono professionisti che, per amore di Trieste, si accontenterebbero veramente di poco.
    Io avrei già fatto la squadra, ma ragiono da imprenditore e non da politico.
    Nel mentre invito tutti a dialogare senza polemiche (nonostante le faccia anch’io), perchè parlando le soluzioni appaiono più chiare, specialmente quando, come è evidente, vogliamo tutti la stessa cosa.
    Fabio Samec

  3. Fabio e Guerrino, cominciare per esempio a lavorare pure sui 250.000 visitatori all’anno del Castello di Miramare secondo voi sarebbe opportuno o meno? La mia risposta in merito è sì!

    250.000 visitatori sono un vantaggio che nemmeno tutte le navi da crociera riescono a portare in città in un anno. Purtroppo seppure il Castello di Miramare sia a Trieste… da anni 🙂 il degrado in sporcizia e l’assoluta mancanza di un punto informativo fanno perdere alla città di Trieste un’occasione d’ingaggio.

    Per non evidenziare poi i ripetuti commenti dei turisti come quest’ultimo oggi sul quotidiano locale.

    Lo spazio ci sarebbe è proprio all’ingresso del parco subito dopo i parcheggi. Lì già anni fa TurismoFVG promuoveva il materiale ma ora quello spazio è chiuso e i manifesti sono abbronzati dal sole e rovinati dalla salsedine come ad avvisare il turista dell’accoglienza impolverata che poi riserveranno le sale di uno dei trenta musei più visitati in Italia.

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